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LEGNO
Il legno è un materiale che ci viene fornito dalle piante, dagli alberi e dai rami. Principalmente le piante di cui parliamo sono le conifere e le latifoglie.
Le piante sono formate dal fusto e dai rami che crescono di anno in anno.
Le piante e di conseguenza il legno sono formati da cellulosa e lignina; La lignina è la matrice che tiene insieme la cellulosa.
Il materiale che ci fornisce viene denominato legna se viene usata come combustibile, oppure legname se viene utilizzato per costruzione, imballaggi…
Viene spesso utilizzato nelle costruzioni come elemento strutturale perché è molto robusto e resistente.
Il legno viene anche usato nella produzione della carta, utilizzando nello specifico la polpa di cellulosa.
La lavorazione del legno inizia con il taglio. Poi il legno va essiccato per meglio poter sfruttare le sue caratteristiche, oltre che eliminare quasi completamente l’acqua che lo rende pesante e facile all’ingrigimento.
Il legno può essere di tipo tenero e duro. Il legno tenero deriva dalle conifere, mentre il legno duro deriva principalmente dalle latifoglie. Esempi di legni teneri sono l’abete e il larice (che ci riguarda da vicino vista la nostra produzione), mentre legni duri sono la quercia, il noce, il rovere, il faggio.
Insetti e funghi rappresentano dei pericoli per la durabilità e la conservazione del legno. Per ovviare a questi pericoli, si possono usare in fase di lavorazione dei prodotti per trattare il legno e “sconfiggere” questi nemici. Tali prodotti sono definiti impregnanti che vengono applicati in superficie. Specialmente nel caso dei legni teneri l’impregnante penetra per qualche millimetro e questo è sufficiente per preservare a lungo il legno. Esistono anche dei prodotti detti di finitura, che permettono una protezione anche verso gli agenti atmosferici. Tutti questi trattamenti vengono effettuati inizialmente in fase di produzione di un tetto in legno, di una casa in legno, di una casetta per giardino o qualsiasi manufatto in legno, per poi essere ripetuti periodicamente successivamente.
Nel caso di legni come il larice, il trattamento per esterni viene effettuato per mantenere la colorazione originale, ma è un legno che comunque resiste all’esterno anche senza particolari trattamenti, anche se in questo caso cambia colorazione e si ossida. Comunque un trattamento prolunga ulteriormente la vita anche di un legno come il larice.
La vita dell’albero
L’albero con il passare degli anni e quindi dello sviluppo, cresce in diametro. Mano a mano che cresce deposita uno strato nuovo di legno tra il legno già esistente e la corteccia. Questi strati si chiamano anelli che uniti insieme formano la struttura dell’albero, mentre la corteccia ha una funzione di protezione. Gli anelli permettono di datare l’abero. Generalmente ogni anello corrisponde a un anno di età dell’albero. I primi anni di età di un albero gli anelli crescono velocemente mentre a mano a mano che passano gli anni gli aneli sono più fitti e più vicini gli uni agli altri. Questo perché nei primi anni di vita il legno che viene prodotto e stratificato è maggiore rispetto agli anni di maturità dell’albero.
Gli anelli sono comunque più fitti e vicini gli uni agli altri anche in presenza di una costante produzione di legno stratificato da parte della pianta, per il solo fatto che la stessa quantità di legno prodotta si deve distribuire su una circonferenza più ampia ogni anno che passa. A meno che un albero non produca più legno di anno in anno e allora la distanza tra un anello e l’altro è costante.
Colorazione del legno
Nelle specie di legno con differenze marcate tra durame e alburno (come le conifere), l’alburno risulta più chiaro rispetto al durame.
La diversa colorazione dipende dal processo di crescita della pianta, e non ha alcuna incidenza sulle proprietà meccaniche del legno.
I legni resinosi presentano una resistenza maggiore rispetto alle termiti per via proprio della presenza della resina. Legni molto utilizzati per esterni infatti sono il pino e il larice. Ma anche il legno di abete rosso se è impregnato di resina è molto più resistente.
I legni resinosi per avere una maggiore resistenza agli attacchi dei funghi e termiti, devono comunque essere essiccati.
Umidità del legno
Il legno appena tagliato ha una presenza di acqua molto importante, è può essere anche del 100 % rispetto al suo peso secco, se non superiore. Normalmente il legno essiccato all’aria può arrivare a un 16-18 % di umidità, mentre una volta essiccato può arrivare a un tasso del 14 % ma anche del 6-8 % a seconda degli usi. Per esempio nel caso del legno strutturale è sufficiente un 14 % (10-12 % se il legno deve essere incollato).
Il processo di stagionatura o essiccazione determina un calo di peso del legno oltre che a un ritiro dimensionale del legno.
L’essiccazione provoca un aumento considerevole della resistenza del legno, e specialmente nell’abete rosso, non a caso molto usato come legno strutturale.
I tempi dell’essiccazione del legno varia a seconda della specie. Nel caso dell’abete rosso per esempio, in una settimana circa, il legno viene portato al 14 % di umidità circa. Legni più duri necessitano anche di qualche settimana per poter arrivare a tassi di umidità che permettono di essere lavorati.
Nel caso della stagionatura, i legni resinosi (abete, larice e pino) hanno tempi relativamente brevi, ovvero qualche mese, per arrivare a un tasso di umidità di circa il 18 %.
I legni più duri invece, come il noce per esempio, necessitano anche di un paio d’anni, per arrivare a una stagionatura giusta.
Durame e alburno
Il durame è la parte centrale di un tronco, mentre l’alburno la parte esterna. Il durame è generalmente più scuro, mentre l’alburno più chiaro, quasi bianco specie da fresco.
L’alburno è la parte del legno più giovane e che si è formata più di recente ed è ancora la parte più viva del legno. La parte interna (o durame) è la parte sedimentosa e più indurita del legno. La parte interna è detta durame anche perché contiene sostante durimificanti che preservano il legno dalla marcescenza e decomposizione.
L’alburno trasporta l’acqua alle radici e di immagazzinare la linfa grezza sintetizzata, che poi viene restituita alle foglie.
L’alburno cresce con il crescere dell’albero ed è più spesso, in relazione al durame, nella parte alte del tronco rispetto a quella bassa. Questo dipende dal fatto che la parte più bassa del tronco ha un’età più alta e la parte alta del tronco un’età più bassa.
In fase di lavorazione, sia del legno per costruzioni o per arredamento, viene usato prevalentemente il durame, mentre l’alburno tende ad essere scartato. Il motivo è che il durame è più resistente e più stabile e meno attaccabile da muffe, funghi... .
Nodi
I nodi sono il segno lasciato da un ramo che si è prolungato all’interno di un fusto. I nodi nascono dal midollo. Anche i rami si sviluppano con lo stesso metodo del fusto aggiungendo anno dopo anno un anello di legno stratificato. Le fibre sono normalmente poste ad angolo retto rispetto al fusto, e al centro del ramo scorre il midollo in corrispondenza del quale il ramo finisce a punta.
I nodi, che vengono alla luce quando un ramo cade o quando a un fusto vengono tolti i rami, possono essere sani, cadenti o morti.
Sono sani quando sono legati perfettamente alla pianta o alla tavola (nel caso in cui il fusto è già stato tagliato). Sono cadenti quando non restano legati alla pianta, e sono morti quando sono rimasti legati alla pianta ma sono diventati neri o scuri perché attaccati da funghi.
La presenza più o meno fitta di nodi va ad influire sulla lavorabilità o meno del legno. Essendo il nodo molto duro, meno nodi ci sono più lavorabile è il legno e viceversa. Se i nodi sono piccoli non c’è normalmente riduzione di lavorabilità o di resistenza meccanica (nel caso di legno strutturale). Ma se i nodi hanno una dimensione che va oltre il 1/3 della larghezza del legno allora il legno potrebbe risultarne indebolito. La resistenza dipende anche dalle fibre, e dalla direzione. Più sono diritte e più la resistenza ne risulta migliore. Comunque la presenza di nodi in se non rappresenta un decremento della resistenza del legno, però nel caso in cui non raggiungano le dimensioni già citate, e lavorino nello stesso senso delle fibre, ovvero nel senso longitudinale nel caso di una tavola o una trave. Anzi piccoli nodi possono anche incrementare la resistenza perché impediscono fessurazioni longitudinali.
Esteticamente i nodi possono rappresentare, specialmente nel legno rustico e invecchiato un motivo di pregio perché rendono il legno molto più vissuto.
Il midollo
Il midollo è la parte centrale di un fusto di un albero ed è la via di trasporto che la pianta utilizza per trasportare la linfa. In gergo il midollo è chiamato anche vena ed è la parte più instabile di una pianta, o comunque quella più ricca di vita, anche una volta che un pianta è stata tagliata e diventata una tavola o una trave.